Imparare a fotografare: si può allenare la creatività?

Creatività e fotografia: pensando a come affinare le proprie capacità fotografiche, spesso ci si concentra sulla tecnica o sull’attrezzatura. Sicuramente una buona base tecnica aiuta a trovare il modo migliore per esprimersi e anche l’attrezzatura fa la sua parte, eppure tante foto formidabili sono state scattate con macchine fotografiche poco sofisticate e impostazioni di base. Come mai? Cosa c’è di interessante nelle foto di tanti fotografi del passato che non avevano accesso alla tecnologia di oggi eppure scattavano immagini straordinarie? E come possiamo sviluppare la nostra creatività fotografica?


Questa immagine fa parte del reportage Le Notti Di Bombay, per rendere il dinamismo al’interno del locale è stata usata la tecnica slow sync flash. © enzo dal verme

L’occhio del fotografo e la tecnica fotografica

Imparare a fotografare significa anche sviluppare il proprio personale occhio fotografico, rendere esplicito il nostro sguardo sul mondo nel modo in cui inquadriamo, in cosa inquadriamo e nella scelta dell’istante in cui scattiamo.

A volte, imparare nuove tecniche può stimolare la nostra creatività fotografica. Per esempio, lo “slow sync flash” (letteralmente: flash a sincronizzazione lenta) è una tecnica che prevede l’utilizzo del flash e un tempo di esposizione lungo 1/6 di secondo o anche di più. Se siamo in un ambiente piuttosto buio e ci sono alcune luci qua e là (piccole lampadine, candele, persino luci al neon) possiamo impostare la velocità dell'otturatore bassa e usare il flash. Punteremo l'obiettivo su un soggetto principale e – mentre scattiamo - agiteremo la fotocamera. In questo modo il flash fisserà il soggetto e le luci creeranno scie irregolari sul soggetto e sullo sfondo.

Se non abbiamo mai utilizzato lo slow sync flash possiamo fare qualche prova e poi sarà uno strumento in più a disposizione del nostro linguaggio fotografico. È una tecnica molto adatta per documentare feste ed eventi perché aggiunge dinamismo ad una immagine. Se - oltre ad utilizzare lo slow sync flash - inclineremo un po’ la macchina fotografica, il risultato sarà ancora più dinamico. Ma conoscere la tecnica non basta, occorre avere l’idea di utilizzare proprio quella tecnica in quella occasione. Oppure un’altra tecnica o, al contrario, nessuna tecnica particolare se non la nostra sensibilità, la nostra visione creativa espressa in uno scatto.

La semplicità come soluzione creativa

Per la sua serie In The American West, Avedon ha usato solo luce naturale. Quei ritratti straordinari scattati tra il 1979 e il 1984, sono stati realizzati montando un fondale bianco all’aperto in una zona d’ombra, in genere di fronte ad un muro illuminato dal sole in modo che il la luce morbida riflessa avvolgesse i soggetti.

Erano dei set semplici sui quali il grande fotografo ha immortalato la classe operaia e contadina delle zone rurali e periferiche dell’Ovest. La scelta di montare un fondale all’aperto in certe condizioni di luce ha garantito una continuità di stile per un progetto durato nel tempo. Oltre alla luce, naturalmente, c’è la scelta delle inquadrature semplici ed essenziali e la capacità di interagine con i soggetti fotografati in modo da cogliere quelle espressioni così intense e presenti.

Studiare le soluzioni adottate da grandi fotografi è sicuramente un modo efficace per trovare ispirazione per i propri scatti. Ma non l’unico.

Esporsi a molti stimoli

Se dobbiamo imparare qualcosa di tecnico, è verosimile prevedere quanto tempo ci occorrerà per acquisire le capacità che ci servono. Forse basterà leggere alcune pagine di un libretto di istruzioni. Per la propria ispirazione e la propria creatività, invece, è difficile fare programmi. Possiamo forse decidere “Domani mi verrà un’idea creativa fantastica”?

Non è molto realista fare previsioni su quando e come ci sentiremo ispirati, possiamo solo preparare il terreno perché accada. Un modo per invitare idee creative è proprio quello di esporsi a molti stimoli, per esempio esplorando i risultati della creatività di altri: fotografie, film, spettacoli, mostre, quadri e gallerie d’arte hanno la capacità di sollecitare la nostra fantasia e la nostra creatività.

Un’altra possibilità è studiare le tecniche e i processi creativi di altri, come nel caso appena citato di Avedon. Osservare le immagini è sicuramente importante, ma vedere come ha fatto a realizzare quelle immagini è ancora più stimolante.

Evitare troppi stimoli

Un altro modo di invitare l’ispirazione (oltre ad esporsi a molti stimoli) è quello di sgombrare la mente, non mettere l’attenzione sui pensieri e lasciare spazio perché qualcosa affiori. Silenzio. Non a caso, le nuove idee e le soluzioni innovative sembrano venire in mente più facilmente quando non ci stiamo spremendo le meningi per cercarle: al nostro risveglio, sotto la doccia, facendo jogging…

Idealmente, alternare momenti nei quali ci si espone a tanti stimoli visivi ad altri nei quali si sgombra la mente aiuta a creare terreno fertile perché si manifesti la creatività.

Per sgombrare la mente, un’ottima pratica è la meditazione e – infatti - sono molti i fotografi che meditano per avere una mente calma, sentirsi presenti e riuscire a focalizzarsi anche quando si scatta in situazioni di stress.

Evitare l’abitudinarietà

La nostra mente ama l’abitudinarietà perché, facendo le stesse cose allo stesso modo, evita di risolvere nuovi problemi. In questo modo, però, tende anche a diventare un po’ pigra e fatica ad avere nuove idee creative. Un ottimo modo per non impigrire la mente è metterla sempre di fronte a nuove esperienze.

In genere non facciamo tanto caso a ciò a cui siamo abituati, siamo invece colpiti da qualcosa di inusuale. Una esperienza inaspettata ci obbliga ad essere più all’erta, più presenti. Pensiamo alle situazioni nelle quali ci sono tante novità, per esempio un viaggio: tutto è nuovo, siamo più attenti e ci sentiamo molto stimolati.

Se è vero che non abbiamo necessariamente la possibilità di viaggiare spesso e lasciarci ispirare da nuove situazioni, magari luoghi esotici, è altrettanto vero che abbiamo sempre la possibilità di fare intenzionalmente cose nuove, affrontare nuovi problemi, trovare nuove soluzioni ed evitare la modalità “pilota automatico”. Basta cambiare supermercato ed andare dove non ci orientiamo tanto bene e non sappiamo già dove trovare quello che cerchiamo, oppure cambiare strada. In altre parole, possiamo riprodurre l’esperienza di essere in viaggio nella nostra città. Non importa se le nostre esperienze non sono direttamente collegate con la fotografia, si tratta comunque stimoli e anche di sollecitazioni visive che mantengono la nostra attenzione in allenamento.

Continuare ad imparare a fotografare

Per noi fotografi, è un continuo imparare a fotografare. Anche quando padroneggiamo una tecnica o uno stile, è importante rimanere curiosi ed aperti a nuove strade da percorrere. La creatività non è solo quell’idea strepitosa che ci permette di realizzare immagini straordinarie, è anche la nostra attitudine curiosa con la quale continuiamo a scoprire nuovi modi di osservare il mondo e di rappresentarlo. La creatività fotografica ci aiuta a trovare il linguaggio giusto per descrivere l’atmosfera di una determinata situazione, a volte anche solo un piccolo cambiamento di inquadratura può corrispondere ad un drastico cambiamento nell’impatto finale.

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